Dall’inizio alla fine, dalla batteria di benvenuti alla tart al cioccolato, il Moma si conferma un ristorate sorprendente. Pulizia, tecnica e soprattutto gusto: ogni piatto protagonista del ristorante di via di San Basilio è testimone del percorso di crescita di Andrea Pasqualucci e dell’intera squadra. Classicità, contemporaneità e sostenibilità sono le parole chiave del manifesto del Moma, insegna nata nel 2002 dalla mente dei due fratelli Pierini, Gastone e Franco e che nel 2018 vede entrare nella brigata lo chef Pasqualucci, romano classe '89 con esperienze da chef quali Oliver Glowig e Moreno Cedroni.
Il classicismo contemporaneo del Moma si ispira alla cucina francese e alle tecniche più attuali e non volutamente ma naturalmente si adatta a tutti, proponendo percorsi degustazione personali ma non egocentrici, lontani da quella voglia di imporsi con prepotenza, parlando invece una lingua italiana che si apre al futuro e allo studio. Tra le creazioni più apprezzate figurano l'Ostrica con composta di scalogno e salsa allo Champagne, i Corallini con funghi, miso e portulaca e il Piccione. Brillante è la cantina curata da Federico Silvi che stupisce con etichette inedite.
romana di Trastevere, classe ’99, sin da piccola mangia fuori, ricercando tavole sempre più fuori dagli schemi. Specializzanda in Dermatologia e Venereologia al Policlinico Umberto I di Roma, ha l’obiettivo futuro di coniugare le sue più grandi passioni: la cucina e la medicina
Tavoli all’aperto
romana di Trastevere, classe ’99, sin da piccola mangia fuori, ricercando tavole sempre più fuori dagli schemi. Specializzanda in Dermatologia e Venereologia al Policlinico Umberto I di Roma, ha l’obiettivo futuro di coniugare le sue più grandi passioni: la cucina e la medicina