Occorrono grandi attributi se uno chef straniero decide di aprire un ristorante nei Paesi Baschi, una tra le migliori mete gastronomiche d’Europa, per alcuni impareggiabile. È la consolidata tradizione gastronomica a rendere i Paesi Baschi uno “stato del food” come effettivamente vanta di essere. Tutti i ristoranti 3 stelle Michelin (e non sono pochi) della regione attingono proprio da questa tradizione. Prendete Amelia, per esempio. Paulo Airaudo, argentino di origini italiane, senza alcuna modestia, punta a far parte di questo club d’élite.
Amelia ha ottenuto la sua seconda stella, un grande traguardo se si considera il doppio lavoro da esercitare per lasciare il segno in un paese ultra-patriottico come i Paesi Baschi. Airaudo non dissimula una cucina basca. In realtà, i suoi piatti ricchi, saporiti e belli da vedere non sono né argentini, né italiani, ma si inseriscono nel panorama dell’alta cucina internazionale prendendo ispirazione un po’ dal Golfo di Biscaglia, un po’ dalle origini dello chef e un po’ dall’Asia.
Airaudo non si inibisce nell’utilizzare prodotti prestigiosi come il foie gras, nel suo ramen, o i ricci di mare che associa ai piselli lacrima, grande orgoglio basco. Presenti in tutto il menu aragosta, tartufo e caviale sono integrati in modo sofisticato e bilanciato tanto da caratterizzare piatti tecnicamente perfetti.
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Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose