Silenzio e poetici vigneti innevati ci accolgono poco oltre Monforte d’Alba, a Perno, paesello celebre per un castello del Trecento, del quale resistono ancora imponenti strutture murarie in pietra e un dedalo di viuzze nel quale perdersi prima o dopo il pasto.
Pasto che si fa poco sotto, alla Repubblica di Perno, una piccola grande locanda con poche camere tirata su nel 2014. Occorre chiedere venia Marco Forneris e alla compagna Elena per esserci accorti così tardi di questo luogo che fa «cucina tipica di Langa» cercando di perfezionare i grandi classici di una zona già di suo vocatissima alla bontà. Un indirizzo ben più che noto a tutti i grandi cuochi della zona (e oltre) che vengono qui per godersi un’ora e mezza in santa pace, interrotta appena dall’abbaiare di qualche cane in lontananza.
In estate si mangia fuori, in inverno nella sala spartana al primo piano con vista su vitigni di nebbiolo. Arriva la carta su un foglio solo. Dice: Terrina di faraona, Capunet di cavolo e merluzzo, Plin in brodo, Tajarin con fegatini di pollo, Lumache e polenta, Cappone con verdure lesse e bagnetto verde, Zuppa inglese… È tutto impiattato super-preciso e, soprattutto, cucinato benissimo, assecondando e aggiornando la filologia langarola come in pochissimi altri posti. Marco e Elena, poi, sorridono dall’inizio alla fine, spettinando il luogo comune sulla burberitudine degli osti di queste lande.
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articolo a cura degli autori Identità Golose