Pipero
Lazio | Roma
lo chef
Ciro Scamardella
sous-chef
Vittorio Giannola
ai dolci
Giulia Rum
in sala
Achille Sardiello
in cantina
Davide Colantoni
Vittorio Giannola
ai dolci
Giulia Rum
in sala
Achille Sardiello
in cantina
Davide Colantoni
Achille Sardiello
in cantina
Davide Colantoni
Senza musica non c’è ritmo nella vita, così come un ristorante appare più statico. Allora perché non far scegliere direttamente agli ospiti la colonna sonora della serata, tramite una Carta della musica? Il sesto senso dell’accoglienza di Alessandro Pipero ha pensato anche questo: ci si siede, si ordinano le vivande e poi si mette un disco, grazie a un meraviglioso jukebox.
Ritmo sulle note, ritmo nei piatti, grazie al direttore d'orchestra Ciro Scamardella e al primo violino Vittorio Giannola, che, complice pure un nuovo laboratorio, sfornano piatti nuovi goduriosissimi. L’aperitivo è rinnovato, con Taralli sugna e pepe e un Danubio alle alghe su cui spalmare un burro montato alle papaccelle (irresistibile); i primi suonano il rock con lo Spaghetto al pil pil di midollo, limone e peperone crusco o con i Tubetti al pollo arrosto, mentre il secondo è una jam session di Piccione, pomodoro e vaniglia.
Cos’altro? Un arredamento rinnovato, con tavoli e mise en place ancora più eleganti e una sala che si conferma tra le più profonde ed empatiche nell’intercettare i desideri dei clienti. Pipero: musica per le orecchie, sinfonia per il palato.
Lo chef consiglia
Da Pierluigi, via Barche 19/A, Brione (Brescia)Perché fermarsi
per lasciarsi coccolare da una delle sale più vive ed empatiche di sempre, che fa da traino a una cucina originale e sperimentale, dove però il gusto è sempre al centroè perché hai negato il consenso all'utilizzo dei cookie della categoria "Miglioramento dell’esperienza".
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