Enzo Di Pasquale è sempre a Giulianova, ma è passato dalla statale 16 a Giulianova Alta, più affascinante. Da fuori, attraverso la finestra di sinistra, vedi la cucina, la vetrata d'ingresso è sulla destra. La firma dello chef si sente fin dalla struttura del menu, con un carosello di piatti che non fanno distinzione tra antipasti, primi e secondi, giusto tra proposte salate e proposte dolci.
Si contano quindici preparazioni, delle quali 3 dessert (che si pagano a parte). Al cliente la scelta tra un percorso salato di 5 portate e uno di 7, a sua scelta, a cui si aggiungono altri 2 menu (sempre da 5 o 7 corse) a mano libera, secondo la creatività dello chef. Non vi è nulla di imposto, se non un aspetto che la prima volta non è facile cogliere: l'ordine di servizio seguirà quello in carta, per una ragione di intensità.
Il menu è in continuo fermento e cambia ogni 50 giorni. Ci sono due piatti che, però, restano saldi: come il Cappelletto con farcia d’anatra e bufala, servito in un brodo di anguria, capesante e agnello, sapori in armonia tra terra e mare e la Lattuga con salsa di cocco e marmellata di limoni, capesante e pelle di pollo croccante con anacardi. Anche il finale è creativo, con Caos Calmo, crema di caprino e spuma di caramello salato, kumquat sciroppati e cialda al wasabi. Nulla di elementare. Le costruzioni sono sempre attente, precise. La parte golosa emerge dopo un paio di bocconi. Il senso di appagamento anche mentale è assicurato.
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Tavoli all'aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose