Dopo 9 anni trascorsi al fianco di Massimo Bottura come suo secondo e chiuso, almeno temporaneamente, il ristorante eponimo col quale si era infine affrancato dal maestro modenese Yoji Tokuyoshi non si è, però, di certo fermato.
Nella medesima location, ridefinita in termini di spazi e forse oggi ancor più à la page, Yoji ha aperto il suo pop-up Bentoteca: un'izakaya contemporanea in cui la cucina giapponese è attuata mediante l’utilizzo di ingredientistica locale. Deciso cambio di passo rispetto alla precedente esperienza del ristorante stellato, che tuttavia mantiene ben saldi i concetti di base: a farla da padrone sono sempre i gusti trasversali, gli assaggi golosi, le presentazioni perfettamente curate e l’assidua ricerca di chicche gastronomiche lungo l’intero Stivale.
Una rinascita che è anche una rivoluzione, visto che l'offerta è oggi più agile e brillante che mai, anche nel prezzo. Bentoteca offre lo stesso menu a pranzo e a cena, seguendo un modello più snello rispetto a quello adottato precedentemente con Tokuyoshi e mette al centro dell’attenzione la materia prima, come accade con gli irriverenti Bao ripieni di acciughe e burro affumicato fatto in casa, oppure i Bento di anguilla kobayaki. Per non parlare, poi, del Piccione cotto intero con salsa alla sardella piccante calabrese e cipolle. Il servizio di sala è, coerentemente con l'impostazione del locale, efficiente e informale, e sempre pronto a guidare, consigliare e scherzare.
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folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet