Nel cuore più elegante di Trieste, poche centinaia di metri racchiudono le due anime della cucina d’oggi: in piazza Unita d’Italia, all'Harry's Piccolo quei diavolacci di Matteo Metullio e Davide De Prà scombinano lo scombinabile con piglio “d’autore”. Un po’ più a sud, davanti al porto, Marco Munari procede invece secondo un suo personalissimo detector “tradizionale”: scovare il miglior pescato del Golfo dopo accurate interpellanze quotidiane, per restituirlo alla tavola nella sua integerrima bontà. Tra le specialità: razze, tracine, palombi, difficili da trovare nelle osterie.
Qui potrete gustare degli ottimi Bigoli al torchio - il cuoco ha origini vicentine e il vecchio torchio c’è ancora, dentro al ristorante, accanto al bancone. Roba da lordarsi fin dietro alle orecchie. E, prima ancora, Pappardelle alla busara, Caserecci con branzino, Pasta, fagioli e cozze, Gnocchi con gamberi e zucchine, Seppie in umido con polenta…
Un armamentario composto a cadenza quotidiana, arricchito da una selezione certosina di vini, che unisce i grandi classici alle etichette di piccoli produttori. Chiudono il quadro gentilezza e discrezione del personale e, alla fine, i gelati galattici di Soban.
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Tavoli all'aperto
articolo a cura degli autori Identità Golose