Euthalia ha cambiato veste. Da Vicoforte di Mondovì si è trasferito da alcuni mesi nel locale che aveva accolto fino a qualche anno fa la prima creatura dello chef Gian Michele Galliano, ovvero il Valentine. Ha scelto di tornare a San Giacomo di Roburent, dove è nato, a mille metri di altitudine, sulle pendici del monte Alpet e soprattutto vicino qualche metro al bosco che dà nutrimento e qualità alla sua cucina.
La cucina di Euthalia è infatti naturale, di bosco e di montagna. Una cucina che è fortemente segnata dalle note vegetali e dalle tante piante che forniscono queste terre, a ricordar aromi molto lontani nel tempo e nello spazio, come nel Riso robiola di Roccaverano e curry che viene composto con erbe di montagna a esatta somiglianza del mix di spezie orientali. Oppure nello Spring roll, un capunet avvolto in un foglio di pasta di riso con all’interno cavolo cappuccino e salsiccia e, a chiudere il piatto, salsa di cavolo bruciato. Il piatto simbolo della cucina è il Bosco, servito all’interno di una corteccia in cui troviamo tutti i sapori che sa dare una passeggiata sotto gli alberi: lumache, licheni e funghi, con un gelato alle mandorle e aglio novello con schiuma di terra di bosco.
L’uso di prodotti autoctoni è un’altra nota che definisce la cucina di Gian Michele, una scelta di sostenibilità, perché i prodotti valorizzano produttori locali non così conosciuti, innescando un processo di crescita positiva, che è sempre il miglior impatto per un ristorante di montagna che funzioni.
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Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
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pensa che il giorno sia felice solo quando scopre un nuovo ristorante dove si mangia bene. Gastronomo per passione, abitante della combattiva Valle Susa, nel tempo che resta si occupa di politiche di welfare e di innovazione sociale