«Applicheremo la filosofia dei piccoli passi, costruiremo poco a poco» dice Alfio Ghezzi, nel presentare il suo nuovo Senso - Alfio Ghezzi. Dopo essere stato il numero due di Berton e dopo quasi dieci anni di Locanda Margon, si è lanciato in una nuova avventura: due anime moltiplicate per due, ossia l'Alfio Ghezzi Bistrot (cucina più informale) e Senso - Alfio Ghezzi (il gastronomico) entrambi al Mart - museo d'arte contemporanea di Rovereto; si raddoppierà dal marzo 2021, stessa doppia formula, al nuovo Eala di Limone sul Garda, hotel 5 stelle lusso in fase di costruzione.
L'idea è quella di proporre un doppio tipo di cucine: «Una declinazione più informale e "democratica", l'altra più esperienziale, che ha a che fare con il pensiero gastronomico. Un altro elemento che mi piaceva era il poter replicare queste cose, in modo da creare un percorso che abbracci tanto il lago quanto la montagna».
Ma intanto, com'è il gastronomico al Mart? Sempre un menu fisso, niente alla carta, sette portate con la possibilità di scegliere tra tre main course, secondi piatti (nel nostro caso capriolo, animella o faraona). Ma cosa cambia rispetto al Ghezzi del recente passato? «Abbiamo scelto di togliere le sovrastrutture. Già prima ho sempre cercato di farlo, da buon cuoco di stampo marchesiano. Qui ancor di più: concretezza, semplicità, essenzialità. Marchesi direbbe "senza troppe seghe mentali". Cerchiamo di concentrarci sul gusto ma anche sul contrappunto aromatico ovviamente. È importante che nel piatto ci sia un tono, sempre riconoscibile. E gli ingredienti sono solo italiani»
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it
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