In casa Da Vittorio dopo il cinquantennale di Brusaporto è tempo di festeggiare Shanghai. Il menu Best of..., pensato per l’inizio del 2022, raccoglie infatti la crème, i piatti piu apprezzati di questi anni di successi e di stelle. Il 7 giugno saranno 3 le candeline (e le stelle forse anche quelle).
In questa carrellata di piccoli capolavori, si spazia dal Gambero (Botan shrimps) con testa fritta e corpo marinato a olio e limone con Oscietra Superiore, al classicone dell’Amatripesce. Alias: Linguine con pancia e interiora del pesce giallo che ha sostituito la trippa di baccalà che fanno in casa madre. Un piatto che qui diventa molto cinese, molto costoso (la pancia del pesce giallo viene essicata 10 anni e poi ravvivata con acqua) e che nella tradizione fa anche molto bene alla pelle. Il tutto con un contorno di crema di baccalà e lime (la cosiddetta pil pil sauce). Oppure ancora c’è il Back in Black (DaVittorio rocks!) ovvero la seppia con crema di riso con zest di limone organico dell'Anhui. O il dessert: Flower pot: Biscuits Breton, con il dolce che assume le forme di un vaso di fiori ripieno di panna cotta con camomilla, spuma di pesca, e aria di miele (una spuma di latte e miele).
Che dire di più? Chef Stefano Bacchelli ha affinato a perfezione i suoi 12 anni in “casa Cerea” (da Brusaporto, a Saint Moritz, a Shanghai). E ora con l’apertura del recente New Wave by Da Vittorio, presso il museo di arte Ucca, le sfide si sono fatte doppie. D.V., come lo chiamano qui, è diventato sinonimo di italianità top, e per avere un tavolo c’è la coda come al mausoleo di Mao.
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giornalista col vizietto dell'esterofilia (da buon germanista) e del cibo (da buon modenese), dal 2007 vive felice in Cina, a Shanghai, tessendo ponti tra Oriente e Occidente