Vale la pena “arrampicarsi” fin quassù per due motivi: il primo è la vista spettacolare che l’AlpInn offre da ambienti letteralmente sospeso nel vuoto; l’altro, la cucina intelligente figlia del Cook the Mountain di Norbert Niederkofler. Per carità, nulla di complicato, qui vige un’offerta comprensibile a tutti e, sostanzialmente, di una piacevolezza estrema.
Se i 24 euro (a testa) per prendere la seggiovia vi sembrerà un “coperto occulto”, prima di pranzo fatevi una passeggiata tra i prati di Plan de Corones, vi convincerete che il prezzo di un “aperitivo” del genere è lecito.
Il menu è coerente con tutto il contesto: a 2.210 metri di altitudine potrete apprezzare una deliziosa, ancorché costosa, Insalatina con erbette di stagione, chips di bucce vegetali, legumi soffiati e kombucha; un perfetto, tra acidità e dolcezza, Ceviche di Montagna, Salmerino Trota Oro e crema alle erbe, chips di ortaggi e pelle soffiata; la succosa e buonissima Bavetta di manzo, ortaggi, canapa e salsa al vino; infine, il piatto migliore, lo Spaghettone Monograno Felicetti all’aglio orsino, abete e acetosella.
giornalista enogastronomico, direttore responsabile di James Magazine, ama la bellezza, gli Champagne e due colori: il nero e l'azzurro
Tavoli all’aperto
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giornalista enogastronomico, direttore responsabile di James Magazine, ama la bellezza, gli Champagne e due colori: il nero e l'azzurro