Più passano gli anni, più varcando la soglia di Taverna Migliore si ha la sensazione di entrare non appena nel ristorante di Lorenzo Ruta, ma in un vero e proprio suo ‘regno’, una dimensione che coincide interamente con la sua vita, una missione verso cui è protesa l’energia di ogni sua cellula. Tornato qui dopo un’intensa e quantomai formativa esperienza al Consorzio di Torino, in poco tempo Lorenzo ha letteralmente cambiato i connotati - stile della location e proposta gastronomica - al ristorante che oggi gestisce insieme alla moglie Alice Migliore e alla cognata Valentina, deliziosa squadra di sala sempre ben concentrata sull’equilibrio tra accoglienza familiare e pulizia del servizio.
E dall’orto dietro il dehor da curare ogni mattina all’impasto del pane da lasciare a riposare ogni notte, questo chef da sempre talentuoso ha via via reso sempre più coerente e appassionante l’esperienza per l’ospite. Per lui, si tratta invece di esprimere innanzitutto la costanza e l’audacia che definiscono la carta d’identità della sua cucina, sempre dichiaratamente giocata su armonie carnali, voluttuose, che nelle carni raggiunge vette di autentica goduria - basterà citare i Tortelli con Germano reale e salsa alle nocciole del Piemonte o i tagli di Piccione con salsa all’anice stellato - ma che in rispetto al territorio va sperimentandosi su interessanti interpretazioni dei pesci del Mediterraneo: su tutte, le Ostriche con piselli stufati, crema di tenerumi e guanciale.
Indispensabile lasciarsi uno spazio per il sontuoso carrello dei formaggi, capace di soddisfare i più esigenti.
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Tavoli all'aperto
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modicana, giornalista, sommelier, founder di Condire Digitale. Attraversa ogni giorno le strade del “continente Sicilia” alla ricerca di storie legate alla cultura del cibo e del vino. Perché ogni contadino merita un romanzo