Opera
Piemonte | Torino
lo chef
Stefano Sforza
sous-chef
Mattia Rodella
ai dolci
Stefano Sforza
in sala
Francesco Baiano
in cantina
Davide Bonino
Mattia Rodella
ai dolci
Stefano Sforza
in sala
Francesco Baiano
in cantina
Davide Bonino
Francesco Baiano
in cantina
Davide Bonino
Ingegno e creatività è il payoff di Opera e non c’è nulla di più adatto per descrivere in due parole questo ristorante capitanato da chef Stefano Sforza.
Quella di Sforza è una cucina elegante e di pensiero che è in grado di raccontare il gusto attraverso, soprattutto, i vegetali. In ogni stagione, Sforza propone un vegetale e lo scompone in tanti piccoli tasselli esaltandolo all’ennesima potenza. Nel tempo lo abbiamo visto lavorare sulle crucifere e sui pomodori... e chissà quali saranno i suoi prossimi progetti.
In carta piccoli richiami alla cucina piemontese si uniscono a componenti che provengono da ogni parte del mondo. L’obiettivo è solo uno: celebrare gli ingredienti e il loro sapore autentico. Quello che si fa da Opera è sempre un percorso che si avvicina all’anima enigmatica di Torino in cui gli strati si sovrappongono e i dettagli rivelano continui significati.
A completare l’offerta, c’è una bella selezione di tè e caffè, ma anche di vermouth, l’elisir di Torino con cui è possibile anche accompagnare il pasto. Interessante la carta dei vini che è stata costruita per creare un filo conduttore tra i piatti dello chef e la proposta di accompagnamento.
Lo chef consiglia
L'Uliveto, via Saluzzo 57 bis/C, Torino - ristoranteuliveto.itPerché fermarsi
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