Si affina ogni anno che passa la mano e la cucina di Massimo Carleo e la sua tavola potentina si conferma rifugio sicuro per i gourmet in cerca di solidità gastronomica non disgiunta dal piacere estetico di un piatto ben fatto e ben composto ad un tempo. Affidati ad una sala giovane capace di costante attenzione al tavolo, nutrita di gentilezza ed affabilità, scoprirete di essere nel posto giusto per gustare una cucina d’autore che rilegge la lucania gastronomica con talento, passione e sana libertà.
La cucina di Massimo Carleo, sempre precisa e mai banale, trae ispirazione dal territorio anche nella sua “carta dei risotti”, passione personale dello chef, che potrebbe sembrare avulsa dal contesto e dalla tradizione gastronomica meridionale e quindi priva di rigore filologico a quelli a cui sfuggono piatti simbolo della cucina meridionale come i sartù, le arancine, i pomodori ripieni, il riso patate e cozze e via dicendo, o coltivazioni storiche come quella del riso nella Piana di Sibari.
Carleo incrocia costantemente nelle sue carte stagionali mare e terra, occidente e oriente, in una serie di piatti nei quali i quattro, cinque elementi usati trovano sistematicamente la via del ritmo e dell’equilibrio, restituendo preparazioni che filano via al palato con grande facilità e soddisfazione per il commensale. Il Diaframma con pomodorini vongole e caviale e l’Agnello con pezzente al miele e lardo per dirne giusto un paio fra quelle che ci sono assai piaciute.
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Tavoli all'aperto
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Materano del secolo scorso. Ha una moglie tuttora paziente e tre figli incredibili. Il resto del mondo va e viene sotto il suo sguardo basito