La strada che porta a Villa Rospigliosi è immersa nel più puro paesaggio toscano. Tantissimi olivi e poi come d'incanto si apre il colpo d'occhio sul complesso progettato dal Bernini. All' interno c'è lo scrigno di golosità sapienziale di Marco Cahssai. Una storia diversa, ma fin dall'inizio con un imprinting, un legame con la terra che Cahssai ricerca fin dagli albori e che mai lo abbandona. Nella sala si apre una grande cucina a vista come il palcoscenico di un teatro. È sempre bello osservare i movimenti sempre diversi, ma ritmici, come in un grande balletto della brigata.
Cahssai è chef diverso, come lo sono tutti: in lui prevale il pensiero profondo sul significato ancestrale del cibo. Opera in cucina affinché i suoi piatti siano lo specchio concreto della meraviglia che lo circonda quotidianamente. I piatti sono estremamente buoni, non c'è una volontà di stupire fine a se stessa, e certamente non ricerca mode gastronomiche. È estremamente coerente col suo percorso di vita e di ricerca. Attenzione alla selvaggina e al quinto quarto e ovviamente a tutto il mondo vegetale.
Servizio piacevole e cantina di grande livello. La bellezza ringrazia.
autore e conduttore televisivo e radiofonico, uno di quelli colpevoli di aver riportato il cibo in tv nell'era corrente. Ama molto la cultura, la storia e il costume, non solo in ambito gastronomico. La fotografia è una delle sue passioni attuali
+390571542021
Tavoli all’aperto
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autore e conduttore televisivo e radiofonico, uno di quelli colpevoli di aver riportato il cibo in tv nell'era corrente. Ama molto la cultura, la storia e il costume, non solo in ambito gastronomico. La fotografia è una delle sue passioni attuali