Originariamente era un progetto di catering, avviato nel 2014 da cuoche che si conobbero nella partita dei primi del glorioso Joia. L’esperimento ha funzionato così bene che Cinzia De Laura e Sara Nicolosi ci hanno preso gusto e hanno dedicato sempre più risorse a questa tavola carinissima, defilata nel quartiere Greco.
Oggi Altatto è un ristorante gremito in ogni ordine di posto, e per 2 servizi a sera. Dialoghi con fornitori con un nome e cognome preciso (l’orto di Giorgio a Piacenza, il foraging di Luca Francesconi, cascina Fraschina, le uova di Selva…) danno vita a un menu completamente vegetariano, mutevole a cadenza mensile. In sala ci si diverte, mangiando talvolta con le mani oppure osservando le preparazioni rifinite al tavolo. Funghi allo spiedo con insalata, ezme e harissa, Tempura di melanzane con shiso e alghe, un formidabile Riso con nocciole fresche, castelmagno e mele: prevale un forte timbro italiano, con accenti giapponesi e tanta tanta grazia.
Per una volta dimenticate (o minimizzate) il vino: kombucha, tisane fredde, tè bianchi con riso tostato, o verdi con ghiaccio compongono un piacevolissimo complemento alcohol free.
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt
Tavoli all’aperto
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt