La storia dice che Juri Chiotti, nell'anno del signore 2011-2012, cucinava con il suo amico Diego Rossi (vedi alla voce Trippa, Milano) alle Antiche Contrade di Cuneo, succedendo a Marc Lanteri e a Luigi Taglienti, e mantenendo la stella Michelin del ristorante. Già allora aveva marcato la sua presenza in cucina con un piatto tipico della Val Varaita, quel Tumin del Mel, patate e ajolì che ancora oggi si trova in carta da Reis. Il richiamo della montagna lo ha poi strappato alla ristorazione "alta" per portarlo a vgare tra le cime del cuneese, sino a quando non ha trovato la definitiva collocazione nella borgata Chiot Martin e nella casa natale della sua famiglia.
Il ritorno alle radici (Reis questo significa) è passato attraverso una ristrutturazione di una baita in pietra, eseguita personalmente dallo chef e con i materiali della zona. Camminerete su assiti che erano alberi, caduti nei boschi attigui, come mangerete conigli, polli, erbe, fiori, latte, castagne, funghi formaggi, prodotti, coltivati, cresciuti o allevati a pochi centinaia di metri di distanza.
La cucina, alimentata da un putagè (cioè una stufa a legna), varia al variare dei raccolti, ma noi mai resteremmo senza quel tomino, patate e ajolì e senza le ravioles che più che un piatto sono una bandiera. La cantina, curata da un appassionato Piero Primatesta, è profonda e si arricchisce sempre più di vino libero di montagna.
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Tavoli all’aperto
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avvocati di professione e gastronomi per passione. Da 25 anni recensiscono a quattro mani ristoranti sulle pagine torinesi di Repubblica. Collaborano con varie guide gastronomiche nazionali e sono gli autori delle Guide i 100