Aimo e Nadia hanno indicato una strada, già molti anni fa: saccheggiare l'incredibile e immensa dispensa dei grandi prodotti agroalimentari della Penisola per plasmare una cucina golosa, italiana doc, che sappia raccontare il nostro Paese, in modo semplice, immediato, ma sempre - anche - raffinato. È un modello di sviluppo ritagliato alla perfezione per le tavole di livello ma che scelgono di non avventurarsi troppo sui terreni impervi dell'innovazione, spesso perché devono fare i conti con un pubblico di commensali desiderosi di coccole più che di colpi di scena.
Oggi questa strada la battono in tanti. Chi lo fa benissimo è Domenico Stile. Lui racconta l'Italia e si racconta al romano hotel Villa Laetitia, splendida dimora progettata da Armando Brasini nel 1911. È stata restaurata e riportata al suo splendore per volontà della famiglia Fendi Venturini, sua proprietaria, assecondando il sofisticato gusto di Anna Fendi Venturini, fondatrice con le sorelle dello storico marchio di moda.
L'Enoteca La Torre è il ristorante del Villa Laetitia; e come tutti gli indirizzi di questo tipo, proprio in virtù del tipo di clientela che attira, ha optato per un modello di ristorazione che fosse inclusivo, quasi didascalico, potremmo dire... solare. Da qui Stile, figlio di quella scuola campana che più di tutte sa incarnare tale traccia; da qui la scelta di uno schema come quello che abbiamo sopra citato.
Registriamo semmai, al termine della nostra ultima visita, un'ulteriore crescita dello chef, com'è nelle cose. Lui, classe 1989, sa gestire gli aromi. Ha il futuro davanti a sé.
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Ristorante con camere
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it