Dopo il successo a La Bigarrade, lo chef Christophe Pelé è stato reclutato dal Le Clarence. Uno spettacolare hotel particulier con arredi antichi e opulenti, ideale per ospitare una cucina storica. Ma la mente e la mano creativa del cuoco rigano in direzione opposta. La sua è infatti una cucina originale e futuristica. L’unico aspetto in linea con il classicismo è l'ossessione per la filosofia à la minute per cui i menu degustazione cambiano a seconda della stagione e della disponibilità delle materie prime. Non troppo pomposi né troppo scarni, ma sempre accompagnati da un team elegante di sala, in guanti e costume.
L’impronta di Pelé è “terre et mer”: angulas fresche abbinate a rognoni di agnello trifolati o fette sottili di orecchie di maiale adagiate su tempura di caviale. No, non sono provocazioni o ludici esperimenti. Gusti decisi e ingredienti esclusivi sono sempre in pole position. Ogni portata è una sorpresa che prende origine dalla cucina francese per poi essere trasformata in un originale capolavoro. La carta dei vini è ricca e diversificata, grazie ai titolari, proprietari di Château Haute-Brion. Ma sono numerose anche le etichette provenienti da piccole cantine come anche i vini naturali che raramente vedono la luce nei ristoranti di alta cucina.
Un luogo dall’energia esplosiva, in cui tornar spesso, sia per il comfort sia per le sorprese estreme. Una cucina governata dagli ingredienti ma con un forte istinto a rompere le righe della semplicità. Anche in pasticceria, dove spicca il lavoro dell'italianissima Aurora Storari.
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Ristorante con camere
articolo a cura degli autori Identità Golose