Abbandonare il fantastico mondo della ristorazione stellata per rifugiarsi nella tradizione, però interpretata al meglio, con gusto irripetibile ed esclusivo. Questo ha fatto Luciano, il re di Roma della carbonara - non me ne vogliano gli altri - nel suo regno sito nella suggestiva piazza del teatro di Pompeo.
Qui si fa la pasta in casa e, come andrebbe sempre fatto, si ruotano i menu con le stagioni, privilegiando la romanità, che non è retorica sovranista, ma sana logica godereccia e anche - diciamolo - intelligente strategia commerciale. Chi voglia trovare i tradizionali piatti della cucina romana, soprattutto di pasta, infatti, dall'unica "Signature Carbonara by Luciano Monosilio", all'amatriciana, alla cacio e pepe, alle pappardelle alla vaccinara, qui li trova, proprio come devono essere: perfetti. Si accompagna inoltre una interessante carta dei vini, che dà un occhio particolare ai giovani produttori.
La classe dello chef si manifesta però anche al di fuori dei suoi immortali cavalli di battaglia. Sono tornato, ad esempio, oltre che per la Carbonara dal guanciale croccante, per la meravigliosa Lingua col broccolo romanesco e le alici la quale, vale da sola un viaggio a Roma. Qui lo dico, a costo di sfiorare l'eresia, mi piace addirittura più della carbonara! Del pari raguardevole, per croccantezza e bontà, il polpo arrosto col cavolfiore aromatizzato alla vaniglia. W Re Luciano!
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Tavoli all’aperto
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giornalista, produttore di vino, birra e olio a Noto (Siracusa), è cacciatore, pescatore e gli piace nuotare, leggere, viaggiare, mangiar bene e bere meglio