Il locale è decisamente low profile: una sobria insegna sulla parete con mattoni a vista di un'anonima palazzina, in una tranquilla strada di SoMa. E dentro, una sala minimal-chic senza fronzoli, da 50 coperti scarsi. Ecco il tre stelle Michelin attualmente più osannato di Bay Area e California, ben più del celebre French Laundry.
Sarà perché lo chef coreano Corey Lee si è guadagnato i galloni proprio lì, alla "Lavanderia Francese" di Yountville. Come pure da Per Se, sempre con Thomas Keller, o in altre corazzate newyorkesi tipo Daniel o Lespinasse, senza contare Guy Savoy e Alain Senderens a Parigi. Sarà piuttosto, perché il menu di Benu rappresenta attualmente uno dei migliori e più eleganti compromessi negli Stati Uniti tra cucina orientale e cucina occidentale. Non prendetelo quindi per un qualsiasi ristorante locale che fa uso di ingredienti esotici, qui siamo a ben altri livelli: Benu oggi significa cucina asiatica creativa che utilizza le migliori e più avanzate tecniche/preparazioni euromericane.
Prova provata, il raffinato menu degustazione di 8 portate più una decina di assaggi (durata tre ore), dove trionfa la saporita rivisitazione dell'Uovo Centenario, ricetta cinese della dinastia Ming, qui adagiato in brodo di cavolo con zenzero e pancetta. Sorprendente la Crepinette di riso glutinoso e soondae (sanguinaccio coreano) avvolta in foglie di fuori di zucca, bibimjang e jeotgal di nero di seppia.
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articolo a cura degli autori Identità Golose