Dina
Lombardia | Gussago (Brescia)
lo chef
Alberto Gipponi
sous-chef
Jacopo Rossi
ai dolci
Alberto Gipponi
in sala
Beatrice Pezza
in cantina
Matteo Ferri
Jacopo Rossi
ai dolci
Alberto Gipponi
in sala
Beatrice Pezza
in cantina
Matteo Ferri
Beatrice Pezza
in cantina
Matteo Ferri
Dina. Un percorso del gusto che da orizzontale spicca il volo verso verticalità vertiginose. Dove le sinuose rotondità si evolvono in spigoli pronunciati per esplorare quante più sfaccettature possibili in termini di gusto, sì, ma anche texture, temperature. Tutto sempre strettamente connesso e affatto casuale. Masticazione, temperatura, gusto, per l’appunto, concorrono a creare connessioni inedite, suscitando quella che alcuni definirebbero disruption nei più comuni palati e, allo stesso tempo, estremo interesse.
La massima espressione viene poi raggiunta attraverso il lavoro di Gipponi sulla pasta. Dalla gommosità e grassezza dello Spaghettino e polpetta alla vetrificazione del Fusillo, limone e mezcal passando per la tenacità della Tagliatella, sale, limone e mandorla amara, dalla spiccata sapidità, acidità e amarezza “perché il sale sa di sale, il limone sa di limone e la mandorla amara sa di mandorla amara”. E poi, l’ormai celeberrimo Cannellone d’aria “dove l’assenza si fa presenza” (letteralmente). Capolavoro. Ma non finisce qui.
Un percorso che oscilla tra piacere nudo e memoria. Tutto da esplorare e assaporare. Dina is the place.
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