Don Camillo
Sicilia | Siracusa
lo chef
Giovanni Guarneri
sous-chef
Fabio Lucca
ai dolci
Federico Lucca
in sala
Giuseppe Inturrisi
in cantina
Enzo Amoruso
Fabio Lucca
ai dolci
Federico Lucca
in sala
Giuseppe Inturrisi
in cantina
Enzo Amoruso
Giuseppe Inturrisi
in cantina
Enzo Amoruso
«Se vai a Siracusa, devi andare da Don Camillo» è un’affermazione vera da esattamente quarant’anni. La ricorrenza appena celebrata da Giovanni Guarneri dà ragione del fatto che a Siracusa non ci sia indirizzo capace di unire altrettanta sapienza storica con una equilibrata capacità visionaria.
Sotto le volte catalane che fanno ampi i bassi di un palazzo centenario nel cuore di Ortigia, si apre l’accogliente palcoscenico di una cucina costantemente arricchita da una ricerca attuale che sa essere talvolta addirittura futuristica, ma sempre affidata a un’intelligenza tecnica che sa anche ricordare, citare, usare la tradizione per rispondere alla dichiarata missione di non limitarsi a creare nuovi piatti, ma piuttosto di creare nuovi ricordi. Ne sono un esempio gli Spaghetti a beccafico, voluta seduzione di gola costruita su una partitura di ingredienti lavorati separatamente, probabilmente destinati a entrare nel percorso di degustazione dei piatti storici, uno spaccato illuminante su questi formidabili decenni.
Alla cantina monumentale, tra le più importanti dell’Isola, la sala attinge con misura e consapevolezza per pairing raffinati che mettono il sigillo all’esperienza.
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