Dalla sua nascita, Enigma si è voluto presentare come un progetto almeno in parte misterioso: al di là del nome, per accedere al ristorante bisogna prenotare e attendere un codice da digitare su una tastiera, in un ingresso senza insegna di un edificio del Poble Sec. Là dove Albert Adrià aveva già condotto per alcuni anni al successo un altro locale, chiamato 41°, in cui la mixology più avanguardista si incrociava con la ricerca gastronomica di scuola bulliana. Parte delle ispirazioni di quel locale si ritrovano oggi da Tickets, parte proprio nel nuovo Enigma.
Una volta digitato quel codice, si viene condotti all’interno di un locale dall’estetica rigorosa e minimale. In cui il colore grigio domina lo sguardo, che esso si posi sulla pietra delle pareti, sul ferro dell’arredamento, sul vetro dei divisori che creano i vari spazi, sul soffitto coperto da leggerissima stoffa a ricordare delle nubi. Poi ogni cliente verrà portato a sedersi in vari spazi, "stazioni" di un percorso culinario ed esperienziale, ognuna con delle caratteristiche specifiche.
Si parte con il Ryokan, si prosegue con la Cava (la cantina), la Barra (il bancone), la Planxa (la griglia), il Dinner (la sala), per poi terminare con il 41°, che ricorda il locale da cui tutto iniziò. Il tutto mettendo in fila oltre una trentina di assaggi, dai più eterei ai più sostanziosi, in gran parte di una bontà squisita e sorprendente. Anche per la semplicità e l'essenzialità gustativa di molti di questi piatti, che vanno ben oltre l'idea di ultra-tecnica che si può istintivamente accostare a un ristorante targato Adrià.
+34616696322
+34934436579
giornalista milanese nato nel 1976, a 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Autore e conduttore di Radio Popolare dal 1997, dal 2014 nella redazione di Identità Golose.
Twitter @niccolovecchia