Nuovo il look interno del locale e nuova l’aggiunta del cognome di famiglia alla storica insegna, già Tropicaldue. Quello di Francesco Pompetti è un mondo in continua evoluzione, costruito sulla passione per il proprio lavoro, una curiosità implacabile sulla lievitazione e una maniacale attenzione per il cliente. In soli due anni ha raggiunto livelli di bravura inattesi, con una crescita esponenziale in termini di impasti e creatività di abbinamenti.
E come un vero fuoriclasse, il giovane Pompetti si destreggia tra le insidie della “madre” affinando l’idrolisi e sperimentando nuovi processi di fermentazione a base di acqua di pomodoro e altre magie. Le farine sono quelle del Molino Mariani, scelte per l’etica aziendale e l’attenzione al fattore umano. E Francesco sembra prediligere il grano mazì, nato da un insieme di 2000 varietà di sementi provenienti da tutto il mondo e coltivati in maniera spontanea. Il risultato è una pizza gourmet di altissimo livello.
Nel nuovo menù la scelta si fa difficilissima tra gli impasti fritti di Consistenze di Margherita e Benvenuti al Sud: nuvole impercettibili e leggerissime; o per la perfezione raggiunta con Don Gambero, pizza a impasto con plancton marino, stracciata di burrata, carpaccio di zucchine, mozzarella e gambero rosso di Mazara. Sempre presenti le collaborazioni con chef come Colagreco, Uliassi e i giovani amici Di Pasquale, Dezio e Pastore che firmano ricette per le basi di Francesco. Un ultimo consiglio: ricordatevi di Pompetti per le feste. I suoi panettoni e le colombe sono strepitosi.
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Tavoli all'aperto
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classe 1983, laureata in Economia, dapprima editrice e poi giornalista freelance, si appassiona al mondo della cucina dopo l'incontro con Heinz Beck nel 2012