Tra i molti meriti da riconoscere a Michele Biagiola c’è sicuramente il coraggio. Quello dettato dal non aver mai voluto essere inquadrato in uno schema, anche se uno schema, sempre diverso, ce l’ha. La sua è una cucina a colori, quelli che la campagna assume in ogni stagione, capace di unire il ricordo delle pietanze che nonne e mamme mettevano nel piatto e la fantasia di uno chef di carattere.
Nel 2016, ha scelto l’indipendenza nel suo Signore te ne ringrazi di Montecosaro, nome che ha mantenuto nella nuova sede tra le mura di un’insegna storica del capoluogo, quel “Da Secondo” che ha visto crescere generazioni di maceratesi. Ma con una formula nuova double face, che vede il pranzo gourmet e la cena che spoglia la sala di ogni formalità per presentarsi in stile osteria per ricalcare i sapori familiari con la stessa profondità, dolcezza e romanticismo con cui arrivavano nella tavola domestica nella quotidianità e nei giorni di festa.
Troverete piatti come i Cargiù di ricotta al sugo di una volta, l'Agnello all'arrabbiata e gli Involtini di capocollo alle erbe. Libero, selvatico più che selvaggio, Michele Biagiola e la sua giovane squadra non smettono di sorprendere.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
+390717223406
Tavoli all’aperto
+390717223406
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)