Riservato ma determinato, umile e in controtendenza, sempre originale e mosso da una sensibilità sconosciuta ai più. Marchesiano di ferro, tormentato dalla cucina, col passare degli anni Paolo Lopriore ha trovato la sua dimensione serena in quest’indirizzo defilato, che unisce l'idea di convivialità e condivisione al tavolo a un approccio semplice e diretto, nei luoghi del cuore, quelli che l'hanno visto crescere prima del pellegrinaggio in diverse tavole d'Italia e oltre.
I piatti vivono grazie all'interazione dell'ospite che decide in quale misura giocare con gli elementi che vengono distribuiti sul tavolo. Uovo all'uovo cacio e pepe, Riso in cagnone, Filetti di lavarello e burro alla salvia, salmerino affumicato, Fave fritte, crema di latte acidulata al curry, Canederlo di pesce di lago, scarola, salsa al pomodoro e origano, Zeppole, gelato alla crema, amarene sciroppate e salsa al cioccolato...
Unico e inimitabile, Lopriore ha il grande merito di rimanere una splendida eccezione in un mondo spesso gravato dall’uniformità e dall’omologazione.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
Tavoli all’aperto
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)