Quando si ha a che fare con quel guascone di Marco Martini, le sorprese non finiscono mai. Perchè la curiosità e la voglia di osare sono parte integrante di uno spirito libero che ha ben chiaro quali sono le proprie origini (e si sentono chiaramente in molti dei piatti), ma che non dimentica di volare alto con la fantasia e con la materia prima che esce dai confini della Capitale per spingere sull'acceleratore di sapori e gusti "diversi", magari vicini più alla tradizione orientale.
Ne sono una controprova i Ravioli al vapore con pollo e brodo di patate o quelli alla piastra, con porchetta, pane e birra. Ma il gusto della provocazione dell'ex cuoco della Stazione di Posta lo si vede anche nelle Crepes con capesante, prosciutto, piselli e funghi, o nel dolce di Latte, ciambellone e Nesquik. Per non parlare delle Tagliatelle di seppia (ma all'amatriciana,) o dell'Animella con mozzarella, rabarbaro e bottarga. Quale si scelga tra i vari percorsi degustazioni c'è modo di riflettere e di divertirsi, magari lasciandosi guidare dal cuoco nel menù Empatia, che prevede 10 portate a mano libera.
Una cucina istintiva e di pancia, come si suol dire, che può anche dividere, ma non lascia certo indifferenti, certamente moderna e libera da schemi. Anche se poi osservando il lavoro della brigata in cucina e la perizia con la quale venbgono confezionati i piatti si vede la passione e continuità di chi non si muove mai a caso. Per chi vuole osare ancor di più c'è un menu con un pairing di cocktail, chiamato Sinergia, e perfino uno dedicato ai vegetariani.
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Tavoli all'aperto
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giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale e viaggiare