Nel borgo dei desideri il lusso è cosa altra dal chiasso sfarzoso a cui l’apparato di luoghi comuni legato a questa parola, istintivamente rimanda. È nelle linee essenziali delle architetture, che mimano esplicitamente quelle delle architetture rurali di Puglia senza farne il verso. È nella quiete del paesaggio agricolo. È nel riserbo inviolabile che protegge le fughe dal mondo delle celebrities, e le celebrities lo sanno. L’armata a servizio si muove su passi felpati, e l’ospitalità diventa cura, dalle privatissime colazioni in camera alle feste di piazza.
Sono le coordinate di un microcosmo che si riflettono nella cucina di Domenico Schingaro, capitano al comando di tutta la flottiglia dei sei ristoranti di Borgo Egnazia, tagli sartoriali concepiti per diversificare l’offerta. Ma è sotto l’insegna ammiraglia de i Due Camini, che il cuoco esprime compiutamente la terra da cui attinge materia e intuizioni, e dunque se stesso. Riso olio pane e pomodoro. Cavolo cappuccio miso di lenticchie e tartufo nero. Agnello murgiano sedano cipolla e pomodoro. Tre piatti che esemplificano un’intera visione, comprensiva di Radici, Puglia e Mediterraneo, le tre sezioni che scandiscono altrettanti menu.
Frutto di un lavoro per sottrazione, un lavoro corale che include una rete di 50 piccoli e piccolissimi fornitori: “Senza nessuna retorica, che non mi appartiene, ma fanno parte a pieno titolo della mia brigata. È una relazione costante di mutuo soccorso”. Un’alleanza sentimentale che dà tepore ai piatti, finiti con mano elegante e verace insieme, inconfondibile firma di Schingaro.
+390802255351
Ristorante con camere
+390805236290
articolo a cura degli autori Identità Golose