Caspita, sono già passati 10 anni da quando Giovanni Passerini chiuse Rino, insegna che fece la storia della bistronomie parigina, ma con una punta italiana. Due anni dopo, nel 2016, tirò su la claire di un’insegna più matura che porta il suo cognome, cui nel tempo si sono aggiunti il Pastificio e Passerina, una cave à manger che inonda l’ospite di vini naturali e piatti easy bomba come Trota marinata, rösti, crème crue e crescione.
Il ragazzo romano continua imperterrito nella sua strada molto identitaria. Cioè tecnica e prodotti inappuntabili, in una versione di cucina italiana contemporanea, non dimentica del fatto che si trova a Parigi. Nella carta non traspare nulla di superfluo o austero, né nel piatto né in sala, in un luogo animato, vivace con uno sguardo sulla cucina a vista.
È possibile trovare nel suo patrimonio culinario paste delicate, pesci o carni arrostiti al barbecue, piatti che sanno essere al tempo stesso gustosi e leggeri. Una cucina senza vincoli e senza dogmi, sempre dinamica, e che segue le stagioni, gli stati d’animo, i nuovi arrivi…
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
+33142283607
Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)