5.0.5. Cinque elementi, zero domande, cinque giorni. Arrivati al tavolo un foglio ci illustra gli ingredienti cardine di ogni piatto, ma non se ne conosce l'ordine né la portata. Retrobottega punta a regalare un’esperienza, non semplicemente un pasto di qualità. E con questa formula pranzo, Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice ci riescono perfettamente, coinvolgendo lo sguardo del pubblico, che osserva i cuochi al lavoro nel tentativo di scoprire se il germano sia un secondo, un antipasto o un primo e se il dolce sia incentrato sugli agrumi o sul radicchio.
Quella che giunge al tavolo è una cucina italiana contemporanea elegante e ben costruita, con piatti creativi ma allo stesso tempo molto concreti. Nel nostro caso il percorso ci ha regalato un’entrata con Cardo cotto nel latte, avvolto nel lardo e completato con tartufo ed erbette, poi dei Ravioli con crema di germano, un Carré d’agnello con cavoletti, salsa chipotle e fondo di cottura. E il dolce? Era il Radicchio, con ganache di caramello e gianduia.
La carta dei vini è sempre più ampia e ci offre la possibilità di scegliere etichette da tutta Italia e dal resto del mondo, spaziando un po’ in tutte le fasce di prezzo. Se decidete di andare a cena, non ci sarà il menu a sorpresa del pranzo, ma due possibilità di degustazione, una vegetale e una animale. Se poi avete voglia di una formula più smart, ma non meno interessante, provate senza indugi Retro Vino, l’altra riuscitissima creatura di Miocchi e Lo Iudice.
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giornalista pubblicista sempre in viaggio fra Roma e la Romagna, collabora con alcune delle più importanti guide e testate giornalistiche italiane di settore