Alessandra Civilla fa parte del dream team dei cuochi under 40 che hanno contribuito al rinascimento della ristorazione leccese, tutti a dimora nel perimetro del centro storico. Alex ha preso posto nella nomenclatura degli indirizzi sicuri, proprio nell’ombelico della città barocca.
Una cucina prevalentemente marinara con residenza urbana, vocata per fattura e destinazione anche a pranzi e cene di lavoro. La cuoca minuta è fatta d’argento vivo, un’energia inversamente proporzionale alla levatura, capace di carichi di lavoro da camionista senza perderci una stilla in femminilità. Anzi. La cucina è golosa ma senza strafare, frizzante e materna. Sempre generosa di colore, come un riso ben riuscito che merita menzione come signature, ovvero l’Acquerello della chef: risotto alle vongole e the nero affumicato, tartare di gamberi di Gallipoli, pomodoro disidratato, polvere di prezzemolo e riduzione di soia ai frutti rossi.
Ambiziosa ma coi piedi per terra, insomma, questa cucina si esprime fra crudi e cotti, in piatti rassicuranti, di una rotondità che piace senza essere ruffiana. Il resto lo fa in sala l’accoglienza composta e la capacità di mescita di Alessandro Libertini.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
+393407832765
Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)