Non poteva essere che un oggetto monodirezionale come un Imbuto a dare il nome al ristorante di Cristiano Tomei, cuoco che fa convogliare tutte le sensazioni della tavola verso la concretezza del gusto. In quel di Lucca, le delicate tovaglie color pastello in sala contrastano con le pietanze, tutte molto vivaci e talvolta mimetiche: niente è come sembra. La cultura immensa di Tomei gli permette di trasformare una pizza marinara in Gyoza, una Tarte Tatin in un secondo (buonissima, con agnello, fico e melanzane), degli straccetti di carne cruda nella mitica Bistecca Primitiva. Le ricette tipiche toscane e italiane sono dei trampolini di lancio per questo atleta della cucina, capace di rileggere il Piccione cotto al mattone o il condimento “olio e Parmigiano” che diventa ripieno dei ravioli.
I percorsi di degustazione sono alla cieca, ma viene fornita al “viaggiatore” una mappa, utile a orientarsi nel mondo Tomei, di cui volutamente non diremo di più, se non che ha un inestimabile ingrediente segreto: l’ironia acuta di un instancabile ricercatore e sperimentatore che vuole far stare bene chi arriva all’Imbuto. È realmente l’unica direzione possibile.
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88
Tavoli all’aperto
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88