Grandi vetrate incorniciano la piazza di San Pietro all’Olmo di Cornaredo, dove quasi vent’anni fa Davide Oldani ha aperto il suo D’O, coniando la cucina Pop. Oggi tale concetto è evoluto in Rock, con un gioco di parole che richiama la solidità di una roccia. D’O significa spirito di squadra, che inevitabilmente si riversa nei piatti, permettendo di seguire ancora quell’armonia dei contrasti di gusto tanto cara a Oldani.
Il team si fonda sulle colonne portanti Alessandro Procopio, Wladmiro Nava, Davide Novati e Manuele Pirovano, presenti fin dal primo giorno e veri fuoriclasse. Il punto di forza dei menu sta nell’usare ingredienti più che noti, ma combinati in modo tale da rivelare sfumature di gusto inedite e uniche. Ne sono esempio fulgido il Riso con pesto genovese, calamaretti, susine e polvere di limone nero e i Lorighittas all'assassina (pasta sarda condita con vari tipi di pomodoro). Essere pop vuol dire unire luoghi come il mare all’aia di campagna, rispettivamente con l’astice e col galletto arrostito, serviti con salse di matrice francese e con le parti di avanzo utilizzate per il ripieno di due gyoza, che chiudono il cerchio di una reale sostenibilità. Il dolce, opera di Filippo Amodeo, unisce i ricordi al gioco, con la Sacher in bianco (in realtà un souffle all’albicocca) con sorbetto al cioccolato.
Per un’esperienza ancora più immersiva, c’è il tavolo di fronte alla cucina, chiamato Tinello. Il nome non è casuale, ma rimanda a quella che è la forza umana dei ragazzi del D’O, che sanno contemporaneamente essere squadra, grande ristorante e famiglia.
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piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88