La Grenouillère fa parte di quel circolo ristretto di cucine in cui l’innovazione si trova nel piatto, negli arredi, nel servizio… in perfetto equilibrio. E da quando, circa 16 anni fa, lo chef Alexandre Gauthier ha ripreso le redini di questo indirizzo familiare per infondergli uno spirito più attuale, non smette di farsi portatore di un’arte di vivere unica. L’ambiente, ideato dall’architetto Patrick Bouchain, ha conservato uno charm rustico ma integrato a un’architettura contemporanea. Sotto due tendoni in vetro e metallo, la sala principale si apre sulla cucina offrendo ai commensali un vero spettacolo. I cuochi e i camerieri con i grembiuli in pelle, la stessa che riveste i tavoli, si muovono in perfetta sintonia, come in una danza.
Una cucina ancorata in quella terra tanto cara a Alexandre Gauthier, la costa d’Opale di cui è originario, e che traduce con abbinamenti poco consueti come il trio aglio nero, ravanello nero e pera Doyenne du Comice o l’incontro barbabietola, uovo ed eglefino in un raviolo. Guidato da imperativi gustativi che la natura e la stagionalità gli dettano in ogni momento.
Lo chef visionario estende l’esperienza invitando gli ospiti che lo desiderano a soggiornare in una delle capanne ispirate alle rimesse di caccia locali o in una delle suite della Maison de la Source. Un’occasione per rigustare la sua cucina, questa volta a colazione, o lasciarsi tentare da un’altra delle sue tavole (Froggy’s, Anecdote e Café Grand’Place), più informali ma sempre precise, a Montreuil-sur-mer, o scappare a Merlimont per il suo nuovo ristorante vista mare.
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Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose