Quanti superlativi si sono sprecati sulla bellezza del San Pietro, hotel cesellato in quel sontuoso promontorio terrazzato della Costiera Amalfitana, tra Positano e Praiano. «Sono triste a essere qui», dichiarò l’attore Harvey Keitel, «perché poi me ne devo andare». Ma “il miglior piccolo albergo del mondo” (definizione della rivista americana Travel & Leisure, anno 1996) non è solo una cartolina di estetica insuperabile ma anche un progetto avveniristico raro tra queste lande. Lo gestisce una proprietà che ogni anno investe una buona percentuale degli utili per migliorare tecnologia, servizi della struttura, le condizioni di chi ci lavora (lo abbiamo raccontato qui).
E poi c’è la terrazza dello Zass, un ristorante da 110 coperti di media al giorno, guardato a vista dallo chef belga Alois Vanlangenaeker, qui da 20 anni esatti, dopo aver contribuito ai fasti tri-stellati del Don Alfonso, a cavallo dei due millenni. Un piccolo trancio di pizza con musica neomelodica in sottofondo è la premessa di una cavalcata mediterranea, filtrata da una mano che ama i colori e i gusti importanti: Triglia croccante con tagliatelle di seppia e melone e Tonno tonnato, misticanza e fragoline di bosco… Carta dei vini imponente e ricercata, anche per le chicche che esprime la Costiera. Quello che la clientela straniera ama e si aspetta, dopo una sosta nello sperone prendisole più ambito d’Italia.
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Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose