Signum

La tavola del Signum, nel boutique hotel della famiglia Caruso, è una dedica a ogni elemento dell’isola che Martina, executive chef, esplora da cima a fondo: ne raccoglie i sussurri del mare e i frutti della terra, il calore del sole, e quel tepore umano, dal quale si è avvolti.

Oltremare è la sua ultima creazione, introdotta lo scorso anno e ora fiorente: in questo menu finiscono le maturazioni del pesce – a cui si somma il grandioso lavoro della salumeria di mare, di cui è coautore il marito Simone – alternate a salse setose; ricami di amaro e slanci piccanti, e poi una vegetazione vibrante, riflesso di ciò che vive nel giardino di casa, in conserva o sparso su questo o quel versante dell’isola.

È uno scrivere di getto quello di Martina, un atto d’amore, e quanto mangiamo, lo respiriamo al di fuori dei piatti, complessi nella varietà di ingredienti che lo compongono, eppure questi si stagliano, così identitari, tanto da non perdersi nell’insieme. Come fa la Triglia nella zuppetta di mandorle, vongole, limone e bottarga. Potenza e delicatezza. Radici: questa è Martina, accompagnata dal fratello Luca, sommelier e grande cerimoniere di casa.