Salina è un luogo dell'anima, un'isola nell'arcipelago emotivo di Martina e Luca Caruso, due fratelli diversi che qui sono cresciuti e che qui hanno scelto di restare dopo formazioni più metropolitane, che ne hanno affinato il senso dell'ospitalità e il senso di appartenenza. Il Signum è un resort con cucina o forse una cucina con il resort attorno, tanto sono indistinguibili l'uno dall'altra nello spazio diffuso che li circoscrive.
Luca è il padrone di casa, esuberante, entusiasta, con uso di mondo. Martina la cuoca, più a suo agio lontano dal proscenio, a meditare una cucina riflessiva eppure estremamente solare. Un menu storico, Sigillo, che ha i suoi picchi nella Murena 3.0 e nel Dentice con lattuga marinatra, arancia e acciughe; un altro Oltremare, che esplora maturazioni (Pescespada frollato e pompelmo, Alalunga affumicata con finocchietto selvatico e fondo bruno di pesce), un terzo vegetale di estremo interesse (Bieta patate porri e zenzero). Martina mostra un certo talento nel semplificare il difficile e nel nobilitare l'umile e questo le va riconosciuto. In sala c'è Luca, che non perde di vista nulla e valorizza una carta dei vini sontuosa,
romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive
Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive