The Clove Club
Gran Bretagna | Londra
lo chef
Isaac McHale con Paul Quin
sous-chef
Rhys Lebreux e Stan Wroblicki
in sala
Iraia Ibargurengoitia
in cantina
Emer Landgraf
Rhys Lebreux e Stan Wroblicki
in sala
Iraia Ibargurengoitia
in cantina
Emer Landgraf
Emer Landgraf
Nato come un ristorante irriverente di East London, quando lo chef scozzese Isaac McHale faceva scalpore organizzando cene pop-up insieme a James Lowe (ora a capo di Lyle’s) sotto il nome di Young Turks, oggi The Clove Club rispetta in tutto e per tutto i canoni del fine dining: dai tavoli con perfette tovaglie bianche ai lunghi (e ahimè onerosi) menu degustazione.
La cucina sa esattamente su cosa puntare. Da sempre. E, quindi, far conoscere il meglio dell’isola britannica attraverso creazioni che esprimono eleganza, visioni dall’estetica contemporanea, essenziale; piatti che conservano la traccia delle memorie culinarie di Isaac e dei suoi viaggi. Il sapore esplode, i sensi sono colti di sorpresa e la eco del gusto vive a lungo nella nostra memoria. Tra le proposte più amate, persistenti appunto, l’Astice blu scozzese servito con salsa Choron (una variante della salsa olandese), attualizzata con aggiunta di bisque, pepe lungo indonesiano e pomodoro, o l’Animella di vitello, che cuoce su uno spiedino di liquirizia, con fichi, aceto di bocciolii di ciliegia, alloro ed emulsione di burro nocciola.
Perché fermarsi
Per la tecnica che non ostenta la sua presenza nel piatto, ma diviene funzionale per esaltare al massimo la materia prima. Britannica, freschissima, eccellenteMenu di degustazione
195, 225, 255, 285 sterline britanniche
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