Una cucina radicata nel territorio e allo stesso tempo innovativa. Su tali binari si è sempre mosso Stefano Ghetta, chef di questo piccolo e romantico ristorante gourmet. Ama la sua valle e le sue montagne ed è un profondo conoscitore dei prodotti che crescono o vengono allevati qui. Ne è un virtuoso ambasciatore perché sa esaltarli in una proposta che nemmeno agli inizi – il locale venne aperto nel 2009 – si è limitata alla tradizione, ma al contrario è stata sempre arricchita e affinata tanto da conquistare nel 2013 la prima stella Michelin, poi sempre riconfermata.
La natura di questi luoghi ameni ha ispirato l'insegna (il chimpl è il ciuffoletto, uccellino che si può vedere volare tra i boschi del paese, Tamion) e continua a ispirare la creazione di nuove ricette. Di stagione in stagione, Ghetta arricchisce il repertorio di piatti inediti, preparazioni eleganti e originali che esprimono armonia ed equilibrio, realizzate con ingredienti rigorosamente montani ben amalgamati tra loro.
Ecco allora l'Uovo soffice di Tamion con spinaci, formaggio "cuor di Fassa", patate e tartufo, il Risotto con caciotta, porcini, piantaggine ed essenza di larice o ancora la Sella di capriolo con una fantastica polenta (la farina viene aromatizzata in sacchi di juta tra gli abeti e prende tutti i profumi alpestri), funghi, buon enrico ed estratto di cirmolo. La cantina, incentrata sui vini regionali, offre sempre spunti interessanti. Così come il servizio, è diretta con professionalità e bravura da Katia Weiss, moglie di Stefano.
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Ristorante con camere
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bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com