«Dominique Crenn è la co-patron di un ristorante in cui l'arte è in prima linea, la cucina un mestiere e la comunità un'ispirazione». È una delle frasi vetrina più interessanti che ci sia capitato di leggere negli ultimi anni e non è un caso che a scriverla sia una delle donne più intelligenti e impegnate sulla scena dell’alta ristorazione mondiale, la prima (e finora unica) ragazza a ottenere 3 stelle Michelin di tutti gli Stati Uniti. Un successo che viene da lontano per questa professionista autodidatta, approdata in California negli anni Ottanta dopo l’infanzia spesa in Francia con madre cuoca, una laurea in Economia e una prima stella guadagnata nel 2009, alla guida del ristorante Luce, sempre a San Francisco.
L’Atelier che porta il suo nome è una bomboniera aperta nel 2011: 44 coperti su 8 tavoli, pareti e soffitti chiari, tonalità pastello e tanto legno a scaldare l’ambiente. La cucina è una sapiente mescola di sapori franco-californiani, costruita con presentazioni artistiche e combinazioni di gusti e ingredienti felici: le biete arrosto e in ceviche sono presentate in cloche di vetro soffiato con la forma dello stesso vegetale; la Tartelletta di porri rifinita al tavolo con crema di koji alla cipolla, porri fritti e una delicata tuile di porri. Contenuti completati da forti inclinazioni sul senso di quello che fa: in piena pandemia, la cuoca ha annunciato di aver bandito ogni traccia di plastica dalla sua cucina e spesso si esprime su temi che hanno a cuore il destino di chi lavora con lei.
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Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose