Langosteria è molto più di un ristorante. È un brand, un’impresa, un caso di successo. I locali della galassia Buonocore, Enrico, il fondatore, ormai 15 anni fa del primo spazio di via Savona, sono tanti, tantissimi. A Milano, oltre al capostipite, ci sono Bistrot, Café, e l’ultimo nato, Langosteria Cucina, un nuovo format con cucina a vista, bar e tanta voglia di condivisione. E poi ancora Paraggi, in Liguria, Langosteria Parigi e ora anche St. Moritz.
Alla base resta sempre la stessa filosofia: pesci e crostacei di altissima qualità, plateau di crudi emozionanti per profondità e freschezza, chicche provenienti dai mari di ogni parte dell’emisfero. Dalle ostriche ai king crab, dai tartufi ai ricci, dalle aragoste ai bulots de mer. E poi un trionfo di carpacci, tartare e tagliate di pesce: ricciole, tonni, gamberi rossi, aragoste rosa, scampi.
In cucina lo chef vuole lavorare il meno possibile questo bendidio per creare piatti diretti, lineari, ricchi e consistenti. Paste e risi, cotture delicate, spesso alla brace, offrono uscite impeccabili e squisite. Sterminata la carta dei vini, premiata anche da Wine Spectator. Oltre 130 pagine di rarità, italiane con tanta Francia – gli Champagne, da soli, occupano 24 pagine, i bianchi d’oltralpe 14 – ed etichette notissime insieme ad altre da scoprire, Frutto del lavoro quotidiano e meticoloso dei validissimi sommelier, che saranno i vostri timonieri nel'indirizzarvi al meglio attraverso lo sterminato mare di vini con cui accompagnare una cena da mille e una notte.
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articolo a cura degli autori Identità Golose