Siamo a Parigi e la Rue de Charonne è il fulcro di quella che si è radicata come la “famiglia del Septime”. Bertrand Grébaut è il capofamiglia, nonché lo chef che guida le cucine del ristorante omonimo, definito come il perfetto prototipo dell’alta bistronomie parigina. Il servizio è impostato unicamente con un menu carte blanche, cioè a mano libera e a sorpresa. Il voler usare quasi tutte le parti di ogni singolo ingrediente, riducendo quindi gli sprechi, porta ad avere uno dei migliori rapporti qualità/prezzo di Parigi, oltre a una notevole sostenibilità.
Vanno menzionati i brodi (di pomodoro e peperoni o di anguria), le salse (al Savagnin o Bernese), i piatti stessi, che vedono i vegetali come protagonisti in ben quattro atti su sette o la frutta, presente in ognuno dei tre mini-dessert. Tale famiglia, negli anni, ha saputo evolversi e differenziarsi in modo intelligente, con altri format, quasi tutti nello stesso quartiere. Parliamo di Clamato (oyster bar), della Cave (enoteca/degustazione) e della Tapisserie (pasticceria). Se dovesse risultare difficile trovare posto al Septime, la consolazione è già pronta, grazie alla possibilità di provare gli altri locali della famiglia.
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88