Aperto anni fa come bar à huitres moderno, in cui poter bere vino naturale ma anche mangiare piatti più golosi che un vassoio di frutti di mare, Clamato è diventato più grande di quanto Theo Pourriat e Bertrand Grébaut potessero immaginarlo. Dietro al successo di Clamato non c'è solo una sala bellissima, un servizio accurato e una carta intelligente, ma un team composto da oltre 30 persone che si scambiano continuamente ruoli fra il ristorante Septime, la Cave de Septime (l'enoteca), l'hotel d'Une Ile, situato a ovest di Parigi, nella regione del Perche, e, appunto, Clamato.
Quattro luoghi che si muovono all'unisono, scambiandosi tecniche, ricette e personale, andando a plasmare luoghi che superano l'idea di "gruppo di ristoranti" a livello imprenditoriale. La contaminazione continua di questi ristoranti fa si che da Clamato ora si vada anche a mangiare piatti da ristorante stellato, come la Capasanta cotta nella conchiglia, sulle braci e con un fondo di vino Savagnin; senza dimenticare piatti golosi, come il Thon Katsu, il toast giapponese fatto con il tonno fritto al posto del maiale; o anche piatti golosi e divertenti da condividere, come il Ceviche di merluzzo e fichi o la seppia cruda tagliata a listarelle e servita come fossero dei noodle di riso, con una punta di olio di sesamo.
Clamato è un ristorante serale, certo, ma probabilmente, e questo involontariamente, anche il miglior servizio di brunch che Parigi possa avere nei sabati e nelle domeniche. Un posto bello, buono e in cui trovare la stessa famiglia di uno dei ristoranti più buoni al mondo.
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milanese, a volte londinese, fondamentalmente parigino. Esperto mondiale di BLT sandwich, bevitore di Americano e aspirante Larry David. Solitamente magna e se rilassa. Ogni tanto scrive