La Cina è grande più o meno 31 volte il Bel Paese, ma ignoriamo quasi del tutto la sua immensa cultura culinaria. Nel 2010, quando i coniugi Yike Weng e Chiara Wang Pei hanno inaugurato Bon Wei a Milano per portare in Italia la grande cucina cinese in un ristorante elegante e moderno, di lusso, sono stati dei veri rivoluzionari. A distanza di 10 anni, il bilancio è ancora positivo e il ristorante pieno – ci sono riusciti con la qualità ed educando la clientela alla cucina regionale.
Insieme alla Fondazione Italia-Cina, lo chef Zhang Guoqing, ora proprietario al 100%, ha elaborato un menu che mette insieme le 8 diverse tradizioni gastronomiche con una ventina di ricette millenarie introvabili altrove (e dannatamente difficili come solo quelle inventate per l’imperatore). Non c’è un menu degustazione quindi meglio farsi aiutare per strutturare un percorso attraverso gli angoli di una Cina a noi sconosciuta.
Si comincia con un piatto leggermente piccante e profumato, come la Zuppa Xiangla con pak choi, bambù e wonton di maiale con zenzero e funghi dalla regionedi Anhui (mai sentita vero?), poi si prosegue nel Guandong, con Polpette di gamberi e cappesante e poi Lamian tirati a mano dello Shandong. Da non perdere, il Mao Shi Hong Shao Rou, il Maiale rosso di Mao dello Hunan. Per gli amatori, c’è la zuppa di abalone, l’anatra alla pechinese anche in porzione singola, e per i fan del peperoncino si va dai piatti dall’effetto “mala”, fastidiosamente piccanti, a quelli dall’effetto “mapo”, terribili come una suocera.
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vede gente, mangia cose... Food editor, firma de La Cucina Italiana, Vanityfair e altre storie. Gourmet disincantata, mangia tutto, abile con le bacchette cinesi, habitué di cocktail bar. Frequent flyer based in NoLo (Milano)