Il lavoro di Cinzia Mancini è senza alcun ombra di dubbio il risultato di un lungo percorso, anche introspettivo. In sala poco è cambiato, solo qualche dettaglio essenziale e i bei tavoli che ricordano la laboriosità degli ulivi secolari che si incontrano percorrendo la strada che porta fino in contrada Pontoni, da Bottega Culinaria, un luogo/non luogo che si fa ristoro, casa, cuore; rinnovata è Cinzia Mancini, più sicura, di carattere, che piace, conquista, affascina con le sue parole e il suo fare.
La chef continua a studiare il territorio, vestendo ora i panni della "magara", ovvero di colei che nei paesi un tempo conosceva le proprietà taumaturgiche delle erbe spontanee, ora di cuoca abile che si diverte a sperimentare in cucina partendo dalla materia prima più labile esista, il vegetale, che trova posto sul trono da tempi non sospetti, non modaioli, e continua ad avere lo spazio che merita in menu degutazione interamente incentrati sulla ricerca dell'esaltazione della parte grasssa del vegetale stesso. Un ossimoro quasi, che però riesce donando ai piatti struttura, consistenza, profondità, piacevolezza; così prendono vita Mela 100%, Misticanza d'inverno, Bottoni alle erbe amare in sfoglia di acqua, brodo di cardo, gambi di carciofi e cardamomo, e il fungo farcito di panerbe e glassa ai funghi.
Il consiglio è quello di sedersi a tavola e lasciarsi prendere per mano, solo in questo modo si può avere accesso al caleidoscopico mondo di Cinzia Mancini.
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Tavoli all’aperto
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cresciuta a pane e grunge è storica dell’alimentazione e amante del bello e buono, soprattutto a tavola. Innamorata di Capatti e Bourdain ha fatto suo il motto Hungry for More, sempre. Oggi è il motore di Meet in Cucina e Meet in Cucina Magazine. Instagram @fmanci_ni