Continua a crescere il ristorante di David Toutain, l’enfant prodige per noi della Guida di Identità già “Miglior chef straniero” (anno 2015). Che il talento fosse cristallino era già chiaro da quando, a soli 20 anni, varcò per la prima volta l’uscio leggendario dell’Arpège, diventando nell’arco di una sola stagione il sous chef di Alain Passard. Oggi che di anni ne ha 38, continua a convincere con la sua cucina precisa al millimetro, una successione di inni alla natura che incanta nella sua apparentemente e disarmante semplicità. Così come il locale, apparentemente decontracté, ma tremendamente raffinato.
Un grande tavolo all'entrata dove sedersi in libertà, poi luce, il blu del mare di Normandia e i colori del legno. A mezzogiorno un menu più ridotto, la sera due opzioni secondo la curiosità e l'appetito, ma soprattutto secondo cosa offre il mercato. Orto senza cedere agli etremismi vegetariani: nel viaggio attraverserete i mari e i pascoli Il pane affumicato che vi accoglie, lo gnocco di patata, foie gras, brodo di buccia di patata e broccoli: lo gnocco è una sfericazione di patata, da gustare in un boccone. Niente estremismi si diceva, niente classificazioni: niente cucina molecolare, niente bistronomie...
David vi conduce senza esibizionismi, utilizzando sapori e consistenze per quanto necessari a creare un piatto buono, che in qualche modo ritroverete nella vostra memoria di viaggiatori.
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articolo a cura degli autori Identità Golose