Non solo pizza

La pizza al taglio di Non solo pizza ha per noi il sapore dell’infanzia e dell’adolescenza. Era la nostra cena durante le prime uscite serali, quando ancora non eravamo abbastanza grandi da allontanarci dal paese. All’epoca, Fernando la vendeva da un camioncino giallo e, infatti, per tutti noi resterà sempre “la pizza di Fernando” anche se oggi il testimone è passato a suo figlio e il camioncino ha lasciato il posto a un chiosco che serve anche altri piatti.

La cosa più bella è che, negli anni, non ha mai cambiato sapore né consistenza: è esattamente la stessa pizza che mangiavo a 15 anni, seduta sul muretto con gli amici.  

Si tratta di due pizze in teglia sovrapposte, come un panino. L’impasto è sottile, alto meno di un centimetro: la parte superiore resta morbida, mentre quella a contatto con la teglia diventa croccantissima. Il condimento è semplice — pomodoro, fiordilatte, olive verdi e un po’ di origano — ma tutti la chiediamo sempre “condita”, cioè farcita con patatine fritte, ketchup e maionese. Non sono una grande mangiatrice di pizza, ma di questa non mi stanco mai. È la mia coccola quando ho voglia di qualcosa di goloso e confortevole, ed è la mia salvezza quando ho ospiti improvvisi: è buona, facile da condividere… E il giorno dopo, riscaldata, è ancora più irresistibile.

Questa pizza è l’esempio perfetto di come, quando una cosa è fatta bene e con costanza, senza inseguire le mode, può diventare un legame generazionale per un intero paese.