Pantera

Milano è sempre più pizza. Eppure fino a non molto tempo fa mancava ancora un’insegna che puntasse tutto sulla pizza a taglio, una romana fina fina con gli attributi… Ma alla fine arriva Pantera.

Romana di Roma, perché il progetto nasce nel quartiere Garbatella, da un’idea dei fratelli Trecastelli, osannati per la loro lucidità nel saper raccontare i tratti più veraci della romanità, appunto, dai piatti di Trecca a rettangoli di pizza al taglio - sottili, farciti a dovere - che dalla periferia della Capitale, migrano per sbarcare nella Barona meneghina, una porzione di città lontana dal centro, eppure non abbastanza per arrestare file di curiosi pronti a perdersi in questo morso dal crunch sonoro. Niente posti a sedere, solo asporto.

Si parte dalla base, una tela rossa, variegata da erbette: l’impasto scrocchia, il pomodoro invade il palato e lo scuote. Poi si viaggia per strati, doppio, con farcitura di mortazza. Fino a epifanie che vorremmo resistessero oltre lo spazio di un giorno: base rustica, fragrante e, in cima, fette sottili di lingua affumicata, pastrami, senape e un filo d’olio che profuma di brace. Tra una fetta e l’altra, un supplì, poi, ci sta sempre.