Trecentogradi

Una passione per il tennis e il taekwondo, una laurea in Economia e una carriera da commercialista davanti. Poi? L’attrazione fatale e totale per la pizza. È andata così per Alessandro Plastina, aggrappato alla sua Calabria e fiero della sua Calabria. Dove in quel di Corigliano Scalo, in terra di Cosenza e a soli tre chilometri dalle spiagge di Schiavonea, guida Trecentogradi con i sodali Carmine Fontana e Gregorio Caldeo. Trecentogradi come la temperatura ideale per cuocere la pizza in teglia. Pronta a esibirsi lungo un bancone di quattro metri.

Pizza in teglia, classica e farcita, che varia, seguendo il ritmo degli ortaggi e delle stagioni. Il che significa cime di rapa in inverno e zucchine e melanzane in estate. Nel segno di quel mantra-payoff che recita: Naturalmente Pizza. Valorizzando ingredienti locali e genuini e mettendo in luce alcuni Presidi Slow Food. Orgogliosi di farcire anche altre tipologie di pizze, che nel tempo hanno conquistato i commensali: dalla pala alla romana alla tonda contemporanea, sino la Nuvola di Pane, palese omaggio a Renato Bosco. Da assaporare in uno spazio dinamico e moderno, nutrito dal legno e dal ferro battuto, che conta circa 45 coperti.

Intanto? Alessandro non dimentica di dare un supporto concreto all’insegna di famiglia: quella Mimosa aperta da papà Claudio nel lontano 1986 e posizionata a una decina di minuti a piedi da Trecentogradi. Giusto per far due passi e tenersi in forma.